Helena Iuele, PhD

Qual é stata la tua formazione?

Sono una specialista dei materiali e un chimico analitico. I miei interessi di ricerca includono il design e la caratterizzazione di materiali compositi, idrogeli, nanoparticelle, fullereni per applicazioni nel drug delivery, sensoristica, catalisi ed energetica come pure lo sviluppo, l’ottimizzazione e validazione di tecniche cromatografiche per il monitoraggio ambientale di inquinanti quali interferenti endocrini carcinogenici e residui di farmaci.

Perche’ hai scelto di fare ricerca sul tumore al pancreas?

Mia nonna era un medico e pensava che avessi l’attitudine giusta per diventare un medico come lei, le rispondevo “Nonna, aiuterò le persone facendo medicine”. Sono molto creativa e ho trovato nella chimica la mia dimensione naturale, per cui ho pensato che sarei stata più efficiente nell’aiutare le persone che soffrono di diverse patologie, come il cancro e il diabete, in questo ruolo. Sono entrata in contatto con le nanotecnologie e la loro applicazione in diagnostica e teragnostica durante la mia tesi magistrale… E mi sono innamorata di questo settore di ricerca! Ho imparato a sviluppare materiali per la somministrazione in situ di farmaci e per il monitoraggio continuo di market tumorali e del diabete. Spero che i miei materiali possano essere utili per comprendere meglio la progressione del cancro al pancreas e per aiutare le persone a ottenere trattamenti personalizzati.

Di cosa si occupa la tua ricerca?

Mi occupo di sviluppare e personalizzare sensori ottici per misurare, con elevata risoluzione spaziale e temporale, la concentrazione intracellulare ed extracellulare di ossigeno e pH in sistemi di coltura 3D in vitro di cancro al pancreas derivati da pazienti al fine di studiare le interazioni tra cancro e stroma e per attestare l’efficacia dei farmaci. Un’immagine parla più di centinaia di parole e trovo così affascinante osservare e tracciare il comportamento delle cellule utilizzando la microscopia ad alta risoluzione.

Quali sono le prospettive future e l’impatto del tuo lavoro?

Spero che la nostra ricerca possa aiutare i pazienti a ottenere trattamenti personalizzati migliorando i risultati delle loro terapie. Molte volte è importante ottimizzare i trattamenti che sono già sul mercato piuttosto che aspettare che ne siano disponibili di nuovi. Le nostre piattaforme di rilevamento, per esempio, possono essere utilizzate anche per il riposizionamento di farmaci, il che significa che possiamo testare e studiare farmaci esistenti per nuovi scopi terapeutici.

Perché è importante fare parte di I-PCC?

Far parte dell’I-PCC aiuta i diversi gruppi di ricerca focalizzati sullo studio del cancro al pancreas a unire le forze, connettersi e condividere informazioni per accelerare la comprensione dei meccanismi biologici coinvolti nei tumori solidi come il cancro al pancreas. 

Quando non sei in laboratorio, cosa ti piace fare?

Non mi definisco un ricercatore ma un artista e dico sempre che “è l’artista ad indossare il camice, non il contrario”. Come accennato in precedenza sono molto creativa e la cosa che più di tutto mi rende felice è l’arte. Canto da quando ho memoria, Friedrich Nietzsche diceva “Senza la musica la vita sarebbe un errore” e io non potrei essere più d’accordo.