Qual é stata la tua formazione?
Il mondo delle scienze naturali mi ha sempre affascinato, in particolare la biologia cellulare e la possibilità di studiare i processi fisici e chimici alla base dei fenomeni che caratterizzano i sistemi e gli organismi viventi. Le mie esperienze personali hanno fortemente influenzato la scelta del mio percorso universitario e mi hanno reso motivato e appassionato di ricerca.
Dopo la laurea in Biotecnologie Molecolari e Industriali presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, ho iniziato a maturare la mia esperienza in biologia del tumore durante il dottorato di ricerca, presso l’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. L’obiettivo principale della mia ricerca era lo studio degli effetti anti-proliferativi dei composti naturali su diversi tipi di cancro umano. Durante il mio dottorato, ho trascorso quattro mesi presso l’istituto CIC bioGUNE a Bilbao, in Spagna, nell’ambito del programma di tirocinio Erasmus. Questa esperienza mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze sul cancro e ha dato impulso alla mia crescita professionale. Dopo il dottorato, ho vinto una borsa di ricerca post-dottorato presso il laboratorio Tumori Gastrointestinali guidato dalla Dott.ssa Enza Lonardo, presso l’Istituto di Genetica e Biofisica “A. Buzzati Traverso” (IGB-ABT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) d’Italia , a Napoli. Il principale progetto di ricerca riguardava la diafonia tra cellule staminali tumorali e microambiente per migliorare la prognosi del cancro del pancreas. Recentemente ho vinto una prestigiosa borsa di studio finanziata dalla “Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie del Pancreas” (FIMP). Il mio progetto cercherà di chiarire il ruolo del collagene derivato dalle cellule tumorali nei tumori del pancreas e di stratificare i pazienti sulla base dell’espressione del loro collagene epiteliale tumorale per sviluppare trattamenti personalizzati.
Mi definisco una persona molto determinata, che ama la vita in laboratorio, studiare e trovare soluzioni ai problemi. Amo il lavoro di squadra e creare un ambiente di lavoro sereno; credo sia fondamentale per sviluppare nuove idee e raggiungere risultati notevoli.
Perche’ hai scelto di fare ricerca sul tumore al pancreas?
In realtà è successo per caso; stavo cercando una posizione post-dottorato in un ambiente eccitante e multidisciplinare, che mi avrebbe permesso di espandere le mie competenze nella biologia delle cellule tumorali. Iniziare a lavorare nel laboratorio della Dott.ssa Enza Lonardo mi ha permesso di studiare il cancro con un approccio completamente nuovo, che spazia dall’uso di complessi sistemi in vitro (es. colture organoidi 3D) a modelli murini in vivo. Inoltre, sono entrata in un ambiente stimolante che mi ha permesso di avviare nuove collaborazioni e di realizzare le mie idee. In effetti, ho recentemente trascorso due mesi nel laboratorio sulle cellule staminali del cancro guidato dal dottor Bruno Sainz a Madrid, per studiare il metabolismo mitocondriale delle cellule del cancro del pancreas.
Di cosa si occupa la tua ricerca?
Durante gli ultimi tre anni come ricercatore post-dottorato, l’obiettivo principale della mia ricerca è stato quello di esplorare il contributo della segnalazione del TGF-β alla progressione, alla diffusione metastatica e alla chemioresistenza dell’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC). Il mio progetto di ricerca fa parte del prestigioso progetto My First AIRC (Targeting the cancer (stem) cells – tumore microambiente crosstalk per migliorare la prognosi del cancro del pancreas) guidato dalla Dott.ssa Enza Lonardo. Le competenze acquisite in questi anni di borsa di studio mi hanno permesso di sviluppare una nuova linea di ricerca, che mira a studiare il contributo diretto delle cellule tumorali del pancreas alla rigidità della matrice extracellulare analizzando il ruolo del collagene epiteliale-tumorale. Il mio progetto è attualmente finanziato dalla fondazione FIMP.
Quali sono le prospettive future e l’impatto del tuo lavoro?
Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella lotta contro il cancro del pancreas, siamo lontani dall’avere terapie di successo. L’obiettivo principale del mio progetto è aumentare la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro del pancreas esplorando il contributo del microambiente tumorale al fallimento dei trattamenti oncologici attualmente disponibili. I miei risultati apriranno la strada a 1) identificare ulteriori fattori/geni coinvolti nella diffusione metastatica ed espressi dalle diverse sottopopolazioni di cellule tumorali in vivo e in modo organo-specifico, 2) migliorare il sistema di stadiazione del paziente e 3) identificare modi per interferire con il processo metastatico, aprendo così nuove strade per lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche per PDAC.
Perché è importante fare parte di I-PCC?
Far parte di I-PCC mi ha permesso di intraprendere nuove collaborazioni con altri ricercatori con background diversi. Credo sia un’ottima occasione per facilitare lo scambio di conoscenze e anche di materiali per la ricerca.
Quando non sei in laboratorio, cosa ti piace fare?
In genere trascorro il mio tempo libero con gli amici, visitando nuovi posti o andando a ballare.