Qual é stata la tua formazione?
Sin da quando ero una ragazzina, desideravo ardentemente sapere il perché e il come delle cose. Crescendo, quel desiderio è diventato interesse a comprendere la complessità della vita. In particolare, mi ha affascinato il modo in cui i nostri corpi lavorano a livello cellulare e molecolare in condizioni sia fisiologiche che patologiche. Ho iniziato a lavorare nel campo dell’oncologia nel 2016, durante i miei studi triennali presso l’Università Magna Græcia di Catanzaro. In quel periodo seguivo un progetto di ricerca sullo studio dei meccanismi molecolari nelle linee cellulari neoplastiche e primarie normali. Da allora mi sono resa conto di quanto poco sappiamo del cancro e di quanto sia importante lavorare in questo campo. Successivamente mi sono trasferita all’Università di Bologna per i miei studi magistrali in Biotecnologie. Da marzo a ottobre 2018 sono entrata a far parte del laboratorio di Oncologia Medica guidato dalla Prof.ssa Elisa Giovannetti presso l’Amsterdam University Medical Center in Olanda. Durante questa esperienza, ho iniziato a lavorare per migliorare la nostra comprensione di come prevenire, rilevare e curare il tumore del pancreas. Tornata in Italia, ho continuato a fare ricerca sul questa malattia presso la Fondazione Pisana per la Scienza di Pisa (in un altro laboratorio della Prof. Elisa Giovannetti) e durante i miei studi di dottorato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Avanzati.
Perche’ hai scelto di fare ricerca sul tumore al pancreas?
È iniziato per caso durante il mio stage in Olanda. Durante quell’esperienza ho capito la complessità e l’aggressività di questo tumore. Nonostante i progressi chiave raggiunti negli ultimi decenni nella prevenzione e nel trattamento di molti tumori, la diagnosi clinica e il trattamento del tumore del pancreas rimangono una sfida. Non siamo ancora in grado di prevenire e curare questo cancro e sono necessari ulteriori sforzi per migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da questa neoplasia. Per questo motivo ho deciso di dare il mio contributo in questo campo. Vorrei poter essere uno dei “combattenti” che, si spera, vinceranno la battaglia contro il tumore al pancreas.
Di cosa si occupa la tua ricerca?
Il tumore del pancreas è un tumore maligno senza modalità di screening efficaci. La maggior parte dei pazienti viene diagnosticata in fasi tardive e più difficili da trattare.
Recentemente, diversi studi hanno suggerito la potenziale associazione tra microbiota e cancerogenesi del pancreas. Tuttavia, le implicazioni diagnostiche dei contributi microbici nel tumore del pancreas rimangono sconosciute. Pertanto, l’obiettivo generale del mio progetto di ricerca è quello di indagare la presenza di alterazioni specifiche della malattia del microbioma nei pazienti con tumore del pancreas.
Quali sono le prospettive future e l’impatto del tuo lavoro?
I nostri risultati potrebbero ampliare la nostra attuale conoscenza limitata sull’esistenza di batteri nel tratto del pancreas e svelare il loro potenziale ruolo come biomarcatori per la diagnosi precoce del tumore del pancreas. Lo scopo finale è quello di migliorare la nostra capacità di combattere il tumore del pancreas, definendo un solido pannello di biomarcatori innovativi per la diagnosi precoce di questo tumore.
Perché è importante fare parte di IPCC?
Facciamo parte di un gruppo di ricercatori che vogliono aiutarsi a vicenda per raggiungere lo stesso obiettivo, migliorando le conoscenze scientifiche al fine di aiutare i malati di tumore al pancreas. Rappresenta una grande opportunità per partecipare a discussioni stimolanti con esperti nel nostro campo, apprendere nuove competenze e stabilire proficue collaborazioni. Unendo la nostra esperienza, possiamo rispondere a domande scientifiche più grandi e complesse!
Quando non sei in laboratorio, cosa ti piace fare?
Nel tempo libero mi piace suonare l’ukulele e fare escursioni in montagna con i miei amici.